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Sottorazze
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Casta degli Inganni
Non tutti i Drow hanno bisogno di lame, per essere taglienti. In questa Casta ci si crea la propria posizione tramite labirinti di menzogne, piani ben congegnati ed ignare pedine. Abituati a pazientare nell’ombra, questi Drow collezionano segreti e custodiscono biblioteche di tomi abissali; sanno manipolare il prossimo e la Magia con eguale maestria.
[Agilità -1, Mana 1]
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Casta dei Ragni
L'apice della società drowish, e pertanto accessibile solo alle femmine di questa razza. Queste sacerdotesse tengono salde le redini del comando, oltre che del culto dedicato alla Tessitrice. Nei loro templi di ossa, sangue e ragnatele elaborano inganni e mistificazioni, dispensando sofferenza e seduzione, potere e schiavitù
[Agilità -1, Fede 1]
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Casta dei Veleni
Questi Drow sono maestri dell’inganno e della scienza oscura, capace di distillare tossine a partire dagli animali del sottosuolo e dalle sue piante. Le loro armi sono velenose, non solo in senso letterale: dotati di una lingua suadente e acume tagliente, sono anche abili mercanti e studiosi.
[Ingegno 1, Fede -1]
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Casta delle Lame
Guerrieri, assassini e cacciatori, questa casta raccoglie in gran parte maschi, anche di alto rango; non sono escluse però le femmine, soprattutto coloro che più che al Culto della Tessitrice importa tributarle lo scalpo dei nemici uccisi. I combattenti drowish vengono forgiati nelle Scuole d’Ombra tramite la fatica e il dolore, in un percorso sadico e sanguinoso, dove fallire significa morire.
[Vigore 1, Mana -1]
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Drow del Soprasuolo
Chiamati anche Superficiali, sono coloro che hanno abbandonato il mondo sotterraneo. Per quanto non sempre abbiano girato le spalle al culto della Tessitrice, di solito questi Drow sono considerati reietti dal loro stesso popolo. Che sia perché stiano cercando una vita senza violenza e sacrifici di sangue, convivendo con le altre razze, oppure perché esiliati in un seguito ad una faida, sono due gli unici modi che hanno per tornare sottoterra: da vincitori, o da morti.
[Elimina lo Sfavore se esposto al sole, pur mantenendo un senso di profondo disagio]