# Descrizione

# Genesi

C’è, in ogni Mezzosangue, molto più di quello che l’occhio può cogliere. Non basta un minuto, un’ora e nemmeno un anno per individuare, dietro al mosaico dei lineamenti, la loro reale genealogia. Alcuni hanno orecchie a punta e movenze leggiadre; altri hanno i riflessi scuri del sottosuolo. Altri ancora sembrano del tutto indistinguibili dagli Umani, eppure nei loro occhi si annida una consapevolezza maggiore, e una storia più lunga. Un Mezzosangue è la progenie di due razze diverse ma compatibili. Il sangue umano, con la sua capacità di farsi pervadere dall’Entropia; quello mannaro, capace di trasformarsi; quello elfico, il più nobile, e quello drowish, il più velenoso; quello degli Orchi, selvaggio e indomabile. Chi abbia almeno due di queste nature risulta una creatura ibrida, un mistero imprevedibile; è come una pozione sintetizzata a partire da ingredienti in apparenza incompatibili. La loro è una stirpe senza uniformità, un caleidoscopio di origini in cui ogni risultato è difforme dal precedente. È impossibile definirli solo in base ai legami di sangue: il loro è misto per definizione, le radici si dividono e si innestano per dare vita ad un frutto la cui identità è imprevedibile. Per costoro, nati da genitori di razze diverse, il totale non corrisponde alla somma delle parti. Quella dei Mezzosangue è una razza inattesa, imperfetta ed atipica. Non perché singolarmente siano manchevoli di qualcosa, anzi in un certo senso coniugano il meglio di molti mondi. Eppure, paradosso nel paradosso, i Mezzosangue non si esauriranno mai. Finché i mondi si incontreranno, le razze continueranno a mescolarsi, a fondersi e a disperdersi, nasceranno ibridi e meticci. Creature diverse che, proprio per questo, sono destinate ad essere uniche.

# Carattere

Essere Mezzosangue non porta, di per sé, a particolari inclinazioni caratteriali o culturali: assorbono dal mondo circostante e imparano in fretta come vivere, cosa che li rende abili e scafati nelle situazioni più disparate. Pur attingendo ad entrambi i rami della sua genealogia, infatti, il divario della loro doppia natura li porta ad essere disincantati, acuti, a volte persino sarcastici. Fin da giovani, questi individui fanno i conti con la loro diversità. Che siano figli dell’incontro di una notte o il frutto di una vita d’amore, non saranno mai uguali ad altri, né agli amici né ai nemici, né ai familiari e nemmeno a coloro che, proprio per questo, li guardano con diffidenza. Il Mezzosangue ha, per sua natura, radici precarie. Per tale ragione è facile vederli intraprendere viaggi e cambiamenti, strade irte e avventure inizialmente solitarie. Si lasciano alle spalle ciò che conoscono e aspirano a trovare il proprio senso, il proprio spazio nel mondo. Lo fanno non per semplice ribellione o per banale inquietudine, ma perché sentono di essere destinati a qualcosa di più, perché devono costruirsi ciò che agli altri viene dato per il solo fatto di essere nati. Se dunque si dovesse usare una sola parola per definire i Mezzosangue, bisognerebbe usare questa: la divergenza. Essi deviano costantemente dal sentiero tracciato, e diventano l’anello di congiunzione tra gli abissi sotto l’Altrove e i cieli stellati ed irraggiungibili.

# Aspetto

Sui loro volti e nei loro corpi si mescolano i tratti dei loro progenitori. Un Mezzelfo sarà più alto e slanciato e un Mezzomannaro più ispido e selvatico; un Mezzodrow tenderà ad avere la pelle più scura, mentre quella del Mezzorco tinta di verde.

# Età

È difficile definire dei parametri uguali per tutti i Mezzosangue, per via delle loro diverse ascendenze. Per quanti tutti sviluppino la piena maturità come gli Umani, cioè attorno ai 17/18 anni, la loro aspettativa di vita varia molto: si va dai circa 500 anni dei Mezzelfi ai 400 anni dei Mezzidrow, mentre Mezzimannari e Mezziorchi scendono a circa 120 anni. I Sanguemisto, invece, sono del tutto imprevedibili, ma non se ne conoscono che abbiano superato i 200 anni di vita.

# Divinità principali

Tutte

# Lingue parlate

Comune. Elfico, Drowish, Mannarico, Orchish