# Descrizione

# Genesi

Non è chiaro quando e da dove siano arrivati i Nani. La scoperta della loro esistenza da parte del resto dell'Altrove risale a circa 200 anni prima della fondazione di Agarthi, quando un viandante Elfo - colto di sorpresa da una tempesta - si rifugiò in una caverna tra i Monti Rugginosi. Svegliato di notte dal battere incessante di martelli e picconi, si inoltrò nei cunicoli che credeva disabitati. Trovò così la prima città nanica, Krisargyria, ormai inghiottita dalle frane e dal tempo. A giudicare dall'ampiezza dell'insediamento, è probabile che i Nani fossero nell'Altrove già da molto tempo, ma è impossibile stabilire una data precisa: i Nani stessi ritengono di essere stati i primi a mettere piede su queste terre, e per tale ragione sostengono il loro diritto a sfruttare ogni vena metallica e ogni cava di roccia. Inoltre rifiutano il concetto di "essere stati scoperti", perché per quanto li riguarda loro hanno sempre saputo di esistere, e al massimo è un problema dei gambelunghe; a maggior ragione la presenza degli Elfi li irrita non poco, giudicando quel primo avventuriero un ficcanaso che avrebbe dovuto farsi gli affari propri.

# Carattere

Forti e ostinati, si dice che i Nani siano come le montagne sotto cui abitano: rocciosi, impossibili da smuovere e a volte coperti di muschio. In realtà, dietro la loro barba e gli atteggiamenti burberi, si celano personalità dense di sorprese. Tra i Nani si annoverano guerrieri che non conoscono il significato della paura, ma anche ingegnosi artigiani e fabbri capaci di forgiare le armi più affilate di tutto l’Altrove; alcuni, i più saggi e anziani, sono depositari di una conoscenza antica, formata da rune antichissime portate da chissà quale mondo. La società nanica è estremamente gerarchica e basata sulla consuetudine. Per i Nani la tradizione è uno dei valori fondanti del loro mondo sotterraneo e, per quanto non indifferenti alla tecnologia, proprio come le montagne non dimenticano mai le loro radici. Anche per questo ripongono grande fiducia nel Mahal, la divinità zoppa e forgiatrice che si dice risieda nei vulcani a Nord e da cui hanno appreso le rune e le tecniche per plasmare qualsiasi metallo. Viceversa disprezzano la Magia, considerata una scorciatoia inadatta per modellare la materia, oltre che del tutto inaffidabile. L’orgoglio nanico può facilmente sconfinare nella testardaggine, l’attaccamento alle tradizioni per ottusità; la loro esperienza con metalli preziosi e gemme rischia di diventare avarizia. Questi giudizi però appartengono a coloro che li fanno, non ai Nani che li ascoltano e sono abituati ad ignorarli. Un Nano è misura di tutte le (sue) cose: nessuno può dirgli come essere e cosa fare, essi si misurano con il modello dei loro antenati, e le parole dei gambelunghe non hanno alcuna importanza.

# Aspetto

I Nani sono caratterizzati da una statura ridotta, circa un metro e mezzo, una struttura solida e tarchiata. I maschi fanno un gran vanto della loro barba, mentre le femmine appaiono leggermente più delicate (ma a volte la differenza non è così evidente).

# Età

I Nani hanno un'aspettativa di vita piuttosto elevata, possono vivere fino a 300 anni. Nei maschi, la barba si sviluppa dopo i primi 40 anni; anche le femmine tendono a mostrare una certa peluria sul volto, ma dopo i 200 anni.

# Divinità principali

Il Fabbricante

# Lingue parlate

Comune, Nanico