# Descrizione

# Genesi

Circolano molte storie sulla nascita dei Mannari, ma solo due sono così antiche da poter essere autentiche. La prima è quella di un cacciatore, arrogante e che stava spopolando le foreste primigenie. Non lo faceva per soldi ma per passione, forse persino per vendetta. Gli Dei Ancestrali non vietano la caccia, fintanto che è orientata al sostentamento, ma l'attività del cacciatore stava mettendo a repentaglio l'equilibrio naturale. Lo puniroono, allora, mandandogli contro una grande bestia: una notte di luna piena egli la uccise, ma venne azzannato a sua volta. La notte dopo, egli si svegliò con l'odore del sangue nelle narici, e si rimise in caccia: questa volta, però, era diventato lui la belva, vincolata dagli Dei a proteggere la natura stessa. La seconda storia è profondamente diversa, e narra di una donna che si innamorò di un lupo. Non sono chiare le ragioni, nelle leggende non sono importanti, ma quello che viene tramandato è che gli Dei acconsentirono all'unione, e per una notte essi diventarono al tempo stesso entrambi lupi ed entrambi umani. Poi la notte di luna piena passò, le loro strade si divisero ancora, ma dopo alcune Lune nacque una bambina capace di passare da una forma all'altra. Non è chiaro se queste storie siano vere o meno, poiché ne esistono versioni simili in ogni cultura. Forse sono soltanto miti da raccontarsi attorno al fuoco, oppure sono la verità intrecciata in un tempo in cui il mito camminava accanto alla realtà - e il cacciatore diventato belva era lo stesso di cui si innamorò la donna, e il padre del primo Mannaro. Ci sono due modi per diventare tali: si può essere figli di Umani e di Mannari, oppure essere colpiti da una maledizione simile a quella del cacciatore della leggenda. In entrambi i casi l'Entropia agisce sul sangue di queste creature, consentendo di passare dalla Forma Umana a quella Animale.

# Carattere

Un Mannaro non può prescindere, nel carattere e nel modo di rapportarsi alle altre creature, con il suo essere animale. Esistono innanzitutto differenze dovute alla specie. Si trovano Mannari più quieti e altri più feroci, alcuni più selvatici e burberi, altri invece avventurosi e di compagnia; le peculiarità della specie si riflettono inevitabile anche sulla personalità del singolo individuo. Più in generale, il Mannaro è una creatura istintiva e territoriale, con un profondo attaccamento al sangue, alla famiglia e alle tradizioni; la sua è un’intelligenza ferina, forse meno portata agli studi teorici e ai sofismi, ma non per questo da sottovalutare. Di solito, il suo lato animale si traduce anche nel profondo attaccamento alla natura più selvaggia e incontaminata. Osservano con disagio gli eccessi dell’evoluzione tecnica e il progresso indiscriminato che, a loro dire, rischia di deturpare l’Altrove; per quanto alcuni di loro vivano in città, periodicamente devono immergersi nella purezza della natura. Molti Mannari prendono con grande serietà la missione di difendere le foreste e le terre ancestrali, come era stato imposto dagli Dei antichi al cacciatore della leggende, così che potesse infine redimere il sangue versato senza rispetto per l’equilibrio naturale; essi mettono dunque la loro brutalità al servizio del ciclo dell’esistenza, cacciando i nemici dell’ambiente e le aberrazioni non morte, di cui sono nemesi. Altri Mannari però rifiutano questo compito, come una condanna per peccati che non hanno commesso o, peggio, un limite alla loro potenza. Aggressivi, persino sanguinari, considerando la natura come territorio per la loro caccia, ripercorrendo - consapevoli o no - il sentiero insanguinato del loro antenato.

# Nemici preferiti: Mannari vs Vampiri

I Mannari sono una Razza che nasce come profondamente legata alla Natura, nel suo senso più selvatico e primordiale. In parte animali, sono condizionati dall'ambiente che li circonda e preferiscono la natura selvaggia alla civiltà tecnologica. Il ciclo naturale è per loro simboleggiato dalla Luna, e ad essa è legata la capacità di trasformarsi.

Tuttavia lo stato di Mannaro è da intendersi sia come un dono che come una maledizione, e dunque può essere accettato o rifiutato (in tutto o in parte). Se un Mannaro si sente molto legato alla Natura, e dunque vive con intensità e dedizione il suo ruolo di difensore del Ciclo naturale, allora sarà coerente un'opposizione ad aberrazioni e non morti - in quanto sono creature che contravvengono all'idea stessa di "nascita, vita, morte".

Ma non è l'unico caso. È possibile che un Mannaro viva con minore forza il suo legame con la maledizione che lo caratterizza, scegliendo anche altri allineamenti o persino altre divinità. È cioè possibile che scelga un Allineamento di tipo Creazione, spostandosi quindi ad una ricerca maggiormente tecnologica oppure semplicemente orientata a un progresso evolutivo che rinnega la conservazione del Ritorno Ancestrale, oppure ancora di tipo Distruzione, accettando cioè di vedere perire questo mondo.

Può anche pregare divinità antitetiche a quelle Ancestrali: questo non è incoerente, ma è dovuto (e dovrà essere supportato) da un'interpretazione in cui il Mannaro si sente meno vincolato alla natura, e vive la sua maledizione/trasformazione non come un dono sacro della natura ma come un dato di fatto, un potere privo di implicazioni filosofiche o morali, come cioè una caratteristica o appunto come un problema con cui convivere.

Anche in quest'ottica, dunque, un Mannaro può convivere con un Vampiro. Non potrà mai amarlo, né potrà mai prescindere dalla costante lotta istintiva che la sua parte Animale gli ricorda attraverso i sensi, sentendosi respinto a livello istintivo dalla diversità di posizioni nel mondo. Tuttavia non è costretto ad odiarlo e a volerlo distruggere, è possibile arrivare ad una forma di tolleranza.

Questo inevitabilmente si ripercuote sia sull'interpretazione del Mannaro stesso (che, accettando di non uccidere il Vampiro, dichiara implicitamente di attenuare il ruolo previsto per lui dal mondo naturale) sia su quello di altri Mannari che giocano con lui.

Accettare come proprio superiore o come alleato un Vampiro, per un Mannaro, può cioè essere fonte di scherno o di disprezzo; possono nascere inimicizie e divisioni all'interno della razza. Si scontrano cioè due visioni opposte: il Mannaro come "maledizione non richiesta con cui convivere, e che non intacca il libero arbitrio" anche qualora si decida di collaborare con una razza non-morta, oppure "missione divina/ancestrale" che comporta un netto schierarsi a favore del Ciclo naturale.

Non esiste una scelta giusta o sbagliata in assoluto, ma vale la regola interpretativa che, in caso si decida di stringere patti con i Vampiri, ci sia comunque la consapevolezza di star facendo una scelta che deve essere ben integrata con il proprio background, con la scelta del proprio allineamento e con l'eccezione eventuale derivata dal rapporto specifico con quel Vampiro.

# Aspetto

Esistono quattro forme in cui il Mannaro può trasformarsi.

  • Forma Umana Il Mannaro è visivamente molto simile ad un Umano. Come il carattere, spesso questa forma viene influenzata dalla specie a cui appartiene il Mannaro: gli ursidi saranno più grossi e massicci, mentre gli animali di taglia più piccola arrivano ad essere esili o minuti.

Attivazione: Di norma è la Forma di partenza per un Mannaro, ma se si trova in un’altra Forma e vuole tornare a quella Umana, potrà farlo con una prova di Plasmare Entropia . Se il risultato è pari o uguale a 10 , la Forma Umana è completa (tranne gli occhi, che resteranno quelli dell'animale di riferimento). Se il risultato è inferiore, invece, la trasformazione avverrà comunque ma sarà presente almeno una Divergenza animale: è un tratto animalesco, come dentatura, orecchie, pelliccia, coda e così via.

  • Forma Ibrida È il risultato di una trasformazione imperfetta, dunque con almeno una Divergenza animale. In questa forma, cioè, il Mannaro presenta alcuni tratti animaleschi: dentatura, artigli, pelliccia, coda, orecchie e così via. La Divergenza , o più di una, sono a scelta del giocatore. È possibile anche entrare in chat già con una Divergenza attiva, volontaria o meno, da parte del Mannaro.

Per eliminare la Divergenza è necessario che il Mannaro effettui una nuova prova su Plasmare Entropia , per fare un risultato pari o superiore a 10 In alcuni casi, ad esempio se il Mannaro deve usare una Skill razziale - come gli artigli o il morso -, il passaggio alla Forma Ibrida è automatico. In questo caso però la Divergenza è temporanea e limitata all'uso della Skill.

  • Forma Ultima (Skill razziale di 5° Livello) Il Mannaro si trasforma in una creatura umanoide e bestiale; supera di poco l’altezza che ha di norma in forma umana, ma è più muscolosa e feroce. È la forma che assume quando è in battaglia, come difensore della natura o come cacciatore dei suoi avversari. Più forte e resistente, è puro istinto.

  • Forma Animale Il Mannaro assume la pura sembianza di animale, rispettandone in modo fedele aspetto e dimensioni. Non può parlare e le sue facoltà intellettive saranno quelle dell'animale in cui è mutato. Non può attingere ad altre abilità che non siano quelle razziali; i suoi attacchi, a prescindere dalla dimensione o dalla sottorazza, causano 6 danni fisici tramite un tiro di Colpire (ovviamente senz'armi).

[Quando il Mannaro è mutato in forma Animale o Ultima, il suo equipaggiamento - compresi i vestiti - scompare; le cose che impugna cadranno a terra. L'equipaggiamento riapparirà al suo ritorno alla forma Umana]

IMPORTANTE: Durante il periodo di Luna Piena, il Mannaro sarà in Forma Animale senza poter parlare, trasformandosi di fatto in una creatura selvatica a tutti gli effetti. In questi giorni non sarà possibile raggiungere la Forma Umana. Può comunque trasformarsi in quella Ibrida, superando un prova di Plasmare Entropia con difficoltà 10 . In caso di successo, i caratteri bestiali saranno più accentuati, ma ritroverà un minimo di raziocinio e facoltà di parlare.

Durante le sere di Luna Piena, il tiro per raggiungere la Forma Ultima ha Favore; avrà invece Sfavore durante le sere di Luna Nuova.

# Età

I Mannari hanno una estensione di vita più lunga rispetto a quella Umana, potendo arrivare anche a 150 anni di vita.

# Divinità principali

L’Albero della Vita, il Multiforme

# Lingue parlate

Comune, Lingue Animali, Mannarico

# Note Ulteriori

# L'Olfatto

È il senso più sviluppato dei Mannari, sia in Forma Umana, che Animale. Attraverso l'odore il Mannaro può riconoscere facilmente un corpo vivo e dotato di Sangue, come anche la presenza di ormoni tipici delle razze vive, da uno morto o alterato dall'Entropia. In caso di razze vive però la differenza tra un mezz'elfo e un umano, per esempio, non sarà possibile soltanto attraverso l'odore.

Nel caso dei Vampiri, delle Fate, degli Angeli e dei Demoni, la sensazione sarà di qualcosa di innaturale, di artefatto, come se mancasse l'odore proprio a quei corpo. Per ogni tipo di riconoscimento, ci sono determinate circostanze da tenere in considerazione che possono renderlo più o meno facile: anzitutto la distanza, in una piana aperta e a distanze lontane, è difficile catturarne gli odori, bisogna essere almeno a distanza media per avere un vago sentore e ravvicinata per sentire appieno l'odore altrui. Un'altra componente che può influire è un posto particolarmente affollatto o stare nel mezzo di un gruppetto eterogeneo: una Taverna piena di gente introdurrà una marea di odori mischiati che sarà impossibile distinguere con un solo respiro.